Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2014
Moderatore: Moderatori_Bacheca
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2012
In ritardo per Giancarla... in tempo per Antonio...
Buon Compleanno a tutti e due!
Buon Compleanno a tutti e due!
la felicità non consiste nell'avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si ha
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2012
Pigreco ha scritto:E dopo pochi giorni dal compleanno di Giancarla oggi è quello di Antonio! Tanti auguri!!!
Già... a pochi giorni di differenza nello stesso anno! per la torta personalizzata!... come sai che sono goloso?
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2012
Appunto.. dovrò sacrificarmi e mangiare anche questa... ma dai, che una fatta la lascio per gli amici!LIVIA ha scritto:Ho portato anch'io la torta!
Buon compleanno, Magnifico Sire!
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2012
In ritardo anche per me di 11 minuti! Per i ringraziamenti sono ancora in tempo?Marilu54 ha scritto:In ritardo per Giancarla... in tempo per Antonio...
Buon Compleanno a tutti e due!
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Buon compleanno, Alessia!
Tanti auguri di ogni bene!
Un bacino!
Tanti auguri di ogni bene!
Un bacino!
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
E' vero che il forum langue, ma una torta per i dieci anni di pcnet ce la vogliamo mangiare?
"Laura è Laureta, è la verità, è pi greco" (Wilhelm Potters)
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Con molto piacere! E anche con un brindisi
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Mi unisco al brindisi e condivido la torta ovviamente....
Ultima modifica di resy10 il giovedì 31 ottobre 2013, 17:19, modificato 1 volta in totale.
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Ci sono anch'io...spero ne sia rimasta una fetta!!!
Caterina ]
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Io aggiungo una bella coccarda come premio per questi bellissimi 10 anni.
Auguri e saluti a tutta la compagnia!
Auguri e saluti a tutta la compagnia!
la felicità non consiste nell'avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si ha
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Ben ritrovati sul Forum e tanti auguri al nostro Peppino!
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
E' venuto il momento degli auguri di Buon Natale. Quest'anno voglio affidare i miei auguri per voi a Josè Alberto "Pepe" Mujica Cordano. Pepe è il presidente dell'Uruguay. Il suo stipendio è di circa 12.000 dollari al mese, ma lui ne dona la maggior parte ad organizzazioni non governative e a persone bisognose, trattenendo per se circa 1.500 dollari, perché, dice, ci sono molti uruguaiani che vivono con molto meno e quindi gli devono bastare. La sua automobile è un vecchio maggiolino, non vive nel palazzo presidenziale, ma in una piccola fattoria nella periferia di Montevideo. E' sposato, ha un cane. Voglio farvi gli auguri di Natale con il discorso che Pepe ha fatto alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si è tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 2012. Un discorso poco pubblicizzato nei telegiornali, ma che in rete qualcuno ha definito il discorso più bello del mondo. Volendo troverete facilmente il video su you tube e altrove. Io faccio di questo discorso i miei auguri di buone feste per tutti voi e per chiunque passerà di qui.
Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi, Grazie mille. Grazie al popolo del Brasile e alla sua sig.ra Presidentessa, Dilma Rousseff. Mille Grazie alla buona fede che, sicuramente, hanno presentato tutti gli oratori che mi hanno preceduto.
Esprimiamo la profonda volontà come governanti di sostenere tutti gli accordi che, questa, nostra povera umanità, possa sottoscrivere.
Comunque, permetteteci fare alcune domande a voce alta. Tutto il pomeriggio si è parlato dello sviluppo sostenibile. Di tirare fuori le immense masse dalle povertà.
Che cosa svolazza nella nostra testa? Il modello di sviluppo e di consumo, che è l’attuale delle società ricche?
Mi faccio questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indù in proporzione avessero la stessa quantità di auto per famiglia che hanno i tedeschi?
Quanto ossigeno resterebbe per poter respirare? Più chiaramente: possiede il Mondo oggi gli elementi materiali per rendere possibile che 7 o 8 miliardi di persone possano sostenere lo stesso grado di consumo e sperpero che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile tutto ciò?
O dovremmo sostenere un giorno, un altro tipo di discussione?
Perché abbiamo creato questa civilizzazione nella quale stiamo: figlia del mercato, figlia della competizione e che ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma l’economia di mercato ha creato società di mercato. E ci ha rifilato questa globalizzazione, che significa guardare in tutto il pianeta.
Stiamo governando la globalizzazione o la globalizzazione ci governa??? È possibile parlare di solidarietà e dello stare tutti insieme in una economia basata sulla competizione spietata? Fino a dove arriva la nostra fraternità?
Non dico queste cose per negare l’importanza di quest’evento. Ma al contrario: la sfida che abbiamo davanti è di una enormità di carattere colossale e la grande crisi non è ecologica, è politica!
L’uomo non governa oggi le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano l’uomo … E la vita!
Perché non veniamo alla luce per svilupparci solamente, così, in generale.
Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita è corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo è elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la società di consumo è il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo è lo stesso che sta aggredendo il pianeta.
Però loro devono generare questo iper consumo, producono le cose che durano poco, perché devono vendere tanto. Una lampadina elettrica, quindi, non può durare più di 1000 ore accesa. Però esistono lampadine che possono durare 100mila ore accese!
Ma questo non si può fare perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare e dobbiamo sostenere una civilizzazione dell’usa e getta, e così rimaniamo in un circolo vizioso.
Questi sono problemi di carattere politico che ci stanno indicando che è ora di cominciare a lottare per un’altra cultura.
Non si tratta di immaginarci il ritorno all’epoca dell’uomo delle caverne, né di avere un monumento all’arretratezza. Però non possiamo continuare, indefinitamente, governati dal mercato, dobbiamo cominciare a governare il mercato.
Per questo dico, nella mia umile maniera di pensare, che il problema che abbiamo davanti è di carattere politico. I vecchi pensatori – Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: “povero non è colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di più e più”.
Questa è una chiave di carattere culturale.
Quindi, saluterò volentieri lo sforzo e gli accordi che si fanno. E li sosterrò, come governante.
So che alcune cose che sto dicendo, stridono. Ma dobbiamo capire che la crisi dell’acqua e dell’aggressione al medio ambiente non è la causa.
La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo montato.
E quello che dobbiamo cambiare è la nostra forma di vivere!
Appartengo a un piccolo paese molto dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono poco più di 3 milioni di abitanti. Ma ci sono anche 13 milioni di vacche, delle migliori al mondo. E circa 8 o 10 milioni di meravigliose pecore. Il mio Paese è un esportatore di cibo, di latticini, di carne. È una semi-pianura e quasi il 90% del suo territorio è sfruttabile.
I miei compagni lavoratori, lottarono tanto per le 8 ore di lavoro. E ora stanno ottenendo le 6 ore. Ma quello che lavora 6 ore, poi si cerca due lavori; pertanto, lavora più di prima. Perché? Perché deve pagare una quantità di rate: la moto, l’auto, e paga una quota e un’altra e un’altra e quando si vuole ricordare … è un vecchio reumatico – come me – al quale già gli passò la vita davanti!
E allora uno si fa questa domanda: questo è il destino della vita umana?
Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contrario alla felicità. Deve essere a favore della felicità umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare.
Precisamente. Perché è questo il tesoro più importante che abbiamo: la felicità!
Quando lottiamo per il medio ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento del medio ambiente si chiama felicità umana!
Buone Feste!
Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi, Grazie mille. Grazie al popolo del Brasile e alla sua sig.ra Presidentessa, Dilma Rousseff. Mille Grazie alla buona fede che, sicuramente, hanno presentato tutti gli oratori che mi hanno preceduto.
Esprimiamo la profonda volontà come governanti di sostenere tutti gli accordi che, questa, nostra povera umanità, possa sottoscrivere.
Comunque, permetteteci fare alcune domande a voce alta. Tutto il pomeriggio si è parlato dello sviluppo sostenibile. Di tirare fuori le immense masse dalle povertà.
Che cosa svolazza nella nostra testa? Il modello di sviluppo e di consumo, che è l’attuale delle società ricche?
Mi faccio questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indù in proporzione avessero la stessa quantità di auto per famiglia che hanno i tedeschi?
Quanto ossigeno resterebbe per poter respirare? Più chiaramente: possiede il Mondo oggi gli elementi materiali per rendere possibile che 7 o 8 miliardi di persone possano sostenere lo stesso grado di consumo e sperpero che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile tutto ciò?
O dovremmo sostenere un giorno, un altro tipo di discussione?
Perché abbiamo creato questa civilizzazione nella quale stiamo: figlia del mercato, figlia della competizione e che ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma l’economia di mercato ha creato società di mercato. E ci ha rifilato questa globalizzazione, che significa guardare in tutto il pianeta.
Stiamo governando la globalizzazione o la globalizzazione ci governa??? È possibile parlare di solidarietà e dello stare tutti insieme in una economia basata sulla competizione spietata? Fino a dove arriva la nostra fraternità?
Non dico queste cose per negare l’importanza di quest’evento. Ma al contrario: la sfida che abbiamo davanti è di una enormità di carattere colossale e la grande crisi non è ecologica, è politica!
L’uomo non governa oggi le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano l’uomo … E la vita!
Perché non veniamo alla luce per svilupparci solamente, così, in generale.
Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita è corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo è elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la società di consumo è il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo è lo stesso che sta aggredendo il pianeta.
Però loro devono generare questo iper consumo, producono le cose che durano poco, perché devono vendere tanto. Una lampadina elettrica, quindi, non può durare più di 1000 ore accesa. Però esistono lampadine che possono durare 100mila ore accese!
Ma questo non si può fare perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare e dobbiamo sostenere una civilizzazione dell’usa e getta, e così rimaniamo in un circolo vizioso.
Questi sono problemi di carattere politico che ci stanno indicando che è ora di cominciare a lottare per un’altra cultura.
Non si tratta di immaginarci il ritorno all’epoca dell’uomo delle caverne, né di avere un monumento all’arretratezza. Però non possiamo continuare, indefinitamente, governati dal mercato, dobbiamo cominciare a governare il mercato.
Per questo dico, nella mia umile maniera di pensare, che il problema che abbiamo davanti è di carattere politico. I vecchi pensatori – Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: “povero non è colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di più e più”.
Questa è una chiave di carattere culturale.
Quindi, saluterò volentieri lo sforzo e gli accordi che si fanno. E li sosterrò, come governante.
So che alcune cose che sto dicendo, stridono. Ma dobbiamo capire che la crisi dell’acqua e dell’aggressione al medio ambiente non è la causa.
La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo montato.
E quello che dobbiamo cambiare è la nostra forma di vivere!
Appartengo a un piccolo paese molto dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono poco più di 3 milioni di abitanti. Ma ci sono anche 13 milioni di vacche, delle migliori al mondo. E circa 8 o 10 milioni di meravigliose pecore. Il mio Paese è un esportatore di cibo, di latticini, di carne. È una semi-pianura e quasi il 90% del suo territorio è sfruttabile.
I miei compagni lavoratori, lottarono tanto per le 8 ore di lavoro. E ora stanno ottenendo le 6 ore. Ma quello che lavora 6 ore, poi si cerca due lavori; pertanto, lavora più di prima. Perché? Perché deve pagare una quantità di rate: la moto, l’auto, e paga una quota e un’altra e un’altra e quando si vuole ricordare … è un vecchio reumatico – come me – al quale già gli passò la vita davanti!
E allora uno si fa questa domanda: questo è il destino della vita umana?
Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contrario alla felicità. Deve essere a favore della felicità umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare.
Precisamente. Perché è questo il tesoro più importante che abbiamo: la felicità!
Quando lottiamo per il medio ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento del medio ambiente si chiama felicità umana!
Buone Feste!
"Laura è Laureta, è la verità, è pi greco" (Wilhelm Potters)
Re: Saluti e Commenti ai Giochi del Forum 2011-2013
Ciao a tutti e a Laura per il bel messaggio che ha fatto suo e ci ha fatto conoscere.
Ci scordiamo spesso di quanto approfittiamo di questa terra e di chi ci vive; spesso, solo gli eventi tristi ci fanno ricordare di quanto siamo fortunati a discapito di tanti. Ogni tanto dovremo resettare e ricominciare da capo, da zero, solo per capire come si sentono quelli che vivono ai confini o fuori dal nostro mondo civile e sprecone. Purtroppo una volta che si raggiunge il benessere è difficile tornare indietro, ma se ne parliamo almeno non ci dimentichiamo completamente degli altri ... e chissà che qualche volta non riusciamo anche a fare un passo indietro per aiutare chi sta peggio di noi.
Tanti auguri a tutti, Buon Natale a voi ed ai vostri cari.
Carlo
Ci scordiamo spesso di quanto approfittiamo di questa terra e di chi ci vive; spesso, solo gli eventi tristi ci fanno ricordare di quanto siamo fortunati a discapito di tanti. Ogni tanto dovremo resettare e ricominciare da capo, da zero, solo per capire come si sentono quelli che vivono ai confini o fuori dal nostro mondo civile e sprecone. Purtroppo una volta che si raggiunge il benessere è difficile tornare indietro, ma se ne parliamo almeno non ci dimentichiamo completamente degli altri ... e chissà che qualche volta non riusciamo anche a fare un passo indietro per aiutare chi sta peggio di noi.
Tanti auguri a tutti, Buon Natale a voi ed ai vostri cari.
Carlo